domenica 15 settembre 2013

In differita



Questa settimana molte delle blogger che seguo hanno pubbicato un post sui loro bambini che hanno iniziato la prima elementare o che comunque sono tornati alla scuola primaria o materna.

Mentre leggevo questi racconti pieni di orgoglio, speranze e commozione sentivo ancora fresche queste sensazioni in me, anche se sono passati molti anni da quando mia figlia ha cominciato il lungo percorso dell’istruzione scolastica.

Allora non c’erano i blog e così tutte queste cose, per citare Roy Batty, andranno perdute nel tempo come lacrime nella pioggia…

E invece no. Ho le foto e la memoria mi assiste ancora.
Oggi ho il blog e così posso scrivere in differita.

Tanto è una costante della mia vita. Fare le cose con anni di ritardo.
Corso di tennis a 22 anni, corso di sci a 25, per non parlare della prima esperienza sessuale...  
E così anche per la maternità, ovviamente da primipara attempata e dulcis in fundo il matrimonio a 37 anni compiuti.

Ma tornando alla mia bambina, la sua carriera scolastica è stata all’inizio molto travagliata.


Eravamo partiti bene.   
Alla scuola materna privata di Boccon di Vo’ l’avevo potuta iscrivere anche se aveva 2 anni e 4 mesi, a patto che l’andassi a prendere appena dopo pranzo. 

Lì la Topola era stata felice. 
Essendo la più piccola era sempre in braccio a Suor Bonifacia che si sperticava già allora in complimenti per sua bravura nel disegnare.

A quei tempi a mia figlia mancavano quasi tutte le consonanti. 
Praticamente la capivamo solo in famiglia e per gli altri era una grosso mistero.
In quell’asilo c’era il “chinino bu” (trenino blu) e il “mamio bende” (camion verde) e ogni insetto si chiamava “lalla” e il cartone preferito era “Tomgelli”.

Dopo un anno e mezzo in cui aveva fatto diversi progressi, tra cui il fondamentale abbandono del pannolino e l’acquisizione di un paio di consonanti, ci siamo trasferiti in provincia di Mantova. 

Così a gennaio del 2000 la Topola varcava la soglia della scuola materna comunale di Sustinente.
Niente suore, ma diverse maestre, comprese quella di inglese e di religione.   
Nuove abitudini (l’odiato sonnellino pomeridiano…) e nuovi compagni, tra cui il primo amore Federico.
Sembrava contenta. 
Disegnava sempre da Dio e le maestre mi dicevano che sarebbe diventata una paleontologa dato che sapeva il nome di tutti i dinosauri.

Dopo Pasqua vengo convocata dall’insegnante di religione che insieme alla maestra mi dice che sono molto preoccupate. 
Praticamente mia figlia, dopo aver sentito la storia di Gesù che partecipava all’ultima cena e poi moriva, aveva deciso di non mangiare perché “se divento grande poi moro”. 
Non fa una piega, ma insomma! 
Ho dovuto convincerla che era vero ma ci voleva moooooolto tempo perché succedesse e comunque accadeva quando proprio uno era stufo stufo di vivere, come quando hai troppo sonno e non vuoi più giocare (!).

Ma dopo un anno e mezzo le peripezie lavorative di mio marito ci hanno portato a trasferirci nuovamente e così siamo arrivati qui, in questo paesino di 1000 anime,  a otto chilometri da Verona.

A settembre 2001 eccoci di nuovo dalle suore per l’ultimo anno di scuola materna.
Prime settimane abbastanza tristi, con pianti di nostalgia per la vecchia scuola, gli amichetti, i cani che abitavano lì vicino e la promessa che non ci saremmo mai più spostati.
E così è stato.


Se non altro il primo giorno di scuola elementare i compagni erano esattamente quelli della materna e tutto è andato per il meglio.
La Topola era molto carina, col suo zaino nero di Harry Potter e il grembiulino blu.

Il tempo è passato troppo velocemente, tra mille disegni, tabelline, saggi natalizi e di fine anno rigorosamente filmati.

Mi resta un enorme scatolone pieno di album, quaderni e lavoretti vari. 

Niente “mi piace” su Facebook o commenti sul blog . 
Vedi, per una volta sono stata troppo in anticipo!
.
.

4 commenti:

  1. Dolcissima tua figlia col grembiulino! Ma.. ho una questione da sottoporle: Silvia, ma perchè ogni insetto si chiamava "Lalla"? Se mi rispondi "perchè ognuno era farfalla" allora son felice, Lalla-farfalla! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lalla derivava proprio da farfalla, ma per estensione ogni insetto volante era Lalla...

      Elimina